I cocktail in bottiglia sono una nuova categoria merceologica nel mercato della miscelazione.
Dopo l'american bar, che coniugava tecniche per raggiungere un risultato di qualità velocemente, la mixology, che avvicina conoscenze proprie della cucina al bar, siamo entrati nell'epoca dei cocktail invecchiati: i pre batched cocktail.
È in questa nuova forma espressiva che s'inserisce il progetto The Key.
Keynco è una società fondata nel 2016 che lavora nel campo della ristorazione nei settori della produzione di cocktail in bottiglia, con il progetto Key Cocktail, e dei catering.
La scelta è stata quella di prendere una delle arti, quella della miscelazione, in cui gli italiani sono tra i più importanti esponenti al mondo e coniugarla con un'altra eccellenza italiana: l'arte del vino.
È così che i cocktail vengono affinati in tino, vetro o tonneaux di rovere francese. Ogni miscela ha bisogno del proprio tempo di affinamento per trovare il giusto equilibrio, velluto ed eleganza. Qui a farla da padrone è il tempo. Attraverso l'attesa (parte fondamentale del processo di vinificazione) gli ingredienti hanno il tempo d'interagire tra di loro creando sinergie delicate. Anche i cocktail più complessi risultano quindi morbidi. Attraverso il tempo si è riusciti ad ovviare a tutti quei procedimenti che, in un bar canonico, vengono attuati stressando le molecole (basti pensare alla shakerata in cui attraverso lo shock termico e lo sbattimento del liquido da parte a parte si rompono le molecole per farle amalgamare tra di loro una volta riunitesi). E qui c'è da fare un salto indietro nel tempo e ricordarci come è nato il mestiere del bartender. Negli anni '30, durante il proibizionismo americano, i distillati venivano spesso fatti nelle vasche di casa o in luoghi di fortuna. Erano, in generale, imbevibili. È in questa cornice che s'inserisce la figura del barman: colui che rendeva bevibile l'imbevibile utilizzando diversi ingredienti, più importante fra tutti: la diluizione in acqua. Ed è qui che si nasconde un'altra fondamentale differenza tra i cocktail canonici e quelli The Key.
Nessuno dei cocktail di The Key ha diluizione in acqua. Il velluto, la morbidezza dei miscelati dipende, sì dalle materie prime di qualità, ma anche dalla conoscenza e dall'alleato più importante: il tempo.
Il focus è incentrato sulla scelta di materie prime di altissima qualità: cresciute, colte e manipolate con cura ed etica. Si è partiti dalla terra per ricercare spezie ed erbe. Ed è qui che i prodotti trovano ulteriore differenza con gli altri, siano essi cocktail espressi o imbottigliati. Sono stati scelti prodotti della terra, spesso selvatici, e creati infusioni, sapori, odori. Ogni spezia ha i suoi tempi d'infusione, ogni cocktail il suo tempo di maturazione.
Tutte le preparazioni sono fatte artigianalmente e controllate in ogni momento del processo di creazione. Keynco ama definirsi, in ogni sua espressione, come una società di prodotti artigianali fatti con cura e passione.